L’idea forte, giocata con l’inversione del senso di marcia delle rampe della scala interna ha, come per incanto, aperto nuovi orizzonti all’intervento nel suo insieme. Tale intuizione, pur mantenendo il progetto nell'alveo del risanamento conservativo, ha svincolato una diversa articolazione dei volumi interni; così attraversati - in successione verticale - hanno dato forma a nuove e inedite prospettive, riuscendo a mantenere - quasi miracolosamente - i caratteri di fondo della tipologia d’origine del Villino fiorentino su due piani fuori porta. La scala, quasi a voler anticipare la luce zenitale, superato il primo piano, si prolunga, arrampicandosi, con una appendice più esile in ferro e legno, fino allo sbarco - in sicurezza - nel nuovo vano, illuminato, di accesso alla copertura.